2. Chi può certificarsi?
Posso essere certificate tutte le organizzazioni, pubbliche o privata, di qualsiasi settore.
Esempio di organizzazioni più particolari che hanno ricorso alla certificazione sono: aziende, circoli canottieri, associazioni culturali, esercito, comuni, aziende pubbliche di ogni tipologia.
Gli unici casi in cui è difficile l’applicazione di certificazione è il caso in cui si voglia applicare uno standard per organizzazioni formate da un solo componente.
Dato che per potersi certificare bisogna avere un sistema di gestione implementato da almeno quattro mesi, quindi non è possibile certificare organizzazione che esistano da meno tempo. I casi di fusioni, acquisizioni e trasformazione d’impresa devono essere valutate nello specifico.
3. Cosa si certifica?
Si certifica l’organizzazione che svolge una determinata attività per una specifica sede.
Quindi l’attività deve essere in corso, per tale ragione non è possibile certificare attività svolte in passato o attività che si intende svolgere in futuro.
La sede e le attività oggetto di certificazione devono essere le stesse indicate nella visura camerale aziendale.
4. Chi certifica?
Un ente certificatore verifica, e per tale “certifica”, la conformità dei sistemi di gestione implementati dalle organizzazioni a specifiche norme di riferimento. La certificazione rilasciata può essere accredita o non accreditata.
5. Cosa è l’accreditamento?
L’accreditamento è l’attestazione, da parte di un Ente che agisce quale garante super partes, della competenza, indipendenza e imparzialità degli organismi di certificazione, ispezione e verifica, e dei laboratori di prova e taratura.
6. Quanto dura una certificazione?
Un certificato ha una validità triennale subordinata alla realizzazione e superamento delle verifiche di sorveglianza da tenersi a 12 e 24 mesi dalla prima certificazione.
Un certificato contiene le informazioni presenti all’interno dello schema di Figura 2
7. La certificazione è obbligatoria?
No, la certificazione è una scelta volontaria.
Si tratta quindi di percorsi che si affiancano ai requisiti cogenti e che le aziende decidono di intraprendere, per fornire delle garanzie in più ai propri clienti sull’affidabilità e la qualità dei prodotti o servizi da loro realizzati.
In alcuni casi, tuttavia, la certificazione può ritenersi obbligatoria: ad esempio, sulla base della politica aziendale dei clienti, che la richiedono per i propri fornitori oppure in caso di richiesta per la partecipazione a determinati bandi pubblici. È questo il caso del processo di attestazione SOA in cui si richiede la certificazione ISO 9001 nel settore EA 28 per qualifiche di classifica superiore alla terza, oppure nel caso di richiesta per la riduzione del premio Inail, a cui si può accedere solo se si possiede il proprio sistema certificato per la gestione della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, o ancora per la qualifica come terzo responsabile per la gestione dell’impianto termico.