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Due Diligence e ISO 37001:2016

Per capire concretamente cosa significa “Due Diligence” è necessario innanzitutto darne una definizione più accurata: la due diligence è un’attività svolta al fine di raccogliere e verificare informazioni di varia natura di chiunque entri in contatto con l’azienda, sia esso un cliente, un fornitore, un dipendente, ecc.

In altre parole, prima di formalizzare un contratto o discutere i termini dello stesso, si procede ad accertare l’affidabilità e la solidità del soggetto con il quale si potrebbe instaurare una partnership.

La due diligence anti-corruzione deve seguire le linee guida stabilite dallo standard ISO 37001 (Sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione): il presupposto è che le indagini riguardino tanto gli stakeholders (ossia le parti interessate nell’immediato o in futuro in quanto soggetti terzi) quanto gli shareholders (i soci dell’attività). In tale ottica, la due diligence deve tenere in debita considerazione i fattori di rischio ed evidenziarli in maniera opportuna.

In linea generale, le indagini di due diligence passano quasi sempre attraverso il controllo di alcune liste speciali, come Blacklist, Whitelist e Wachtlist, stilate dalle autorità nazionali ed internazionali; in esse sono riportati i nominativi dei soggetti che hanno ricevuto un avviso di notifica da parte dell’autorità giudiziaria o finanziaria o che ne risultino assolutamente estranee; altre liste dello stesso tipo sono quelle antiterrorismo, anticorruzione e delle PEP (Persone Politicamente Esposte).

Tuttavia di grande importanza sono anche le ricerche cosiddette “reputazionali”, che vanno cioè ad indagare sulla credibilità ed affidabilità dei soci in affari, dal momento che il rating reputazionale incide con una percentuale del 67% sulla decisione finale del consumatore a conferma che l’immagine aziendale stia assumendo un ruolo sempre più predominante. In quest’ottica non di meno indispensabili risultano anche le indagini che vanno a sondare la presenza di conflitti di interessi collegati ad esempio a legami di parentela o amicizia tra soggetti determinanti per lo svolgimento delle attività aziendali.

La due diligence è quindi lo strumento più efficace per tutelare i propri interessi. Essa porta alla luce eventuali criticità e zone d’ombra: i riscontri ottenuti durante la fase di indagine possono modificare ed orientare le strategie decisionali, comportando anche una ridiscussione dei termini dell’accordo da formalizzare.

Pertanto, la due diligence anticorruzione serve principalmente a tutelare gli interessi dei mandanti delle indagini di controllo; in particolare, consente di identificare e gestire un fattore di rischio (potenziale) più o meno elevato, in modo tale da elaborare ed attuare le necessarie contromisure, evitando di instaurare rapporti con soggetti che possano rappresentare un danno di immagine per l’azienda nonché un reale rischio per lo svolgimento delle attività.